Documento di presentazione del Sinodo alla comunità

Pubblicato giorno 25 febbraio 2022 - News

 

Sinodo 2021-23  Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione

Da qualche mese la Chiesa cattolica è in fermento per un importante appuntamento che si profila all’orizzonte. Papa Francesco ha indetto un nuovo Sinodo per l’autunno 2023 ed ha invitato tutti i fedeli a contribuire al suo svolgimento.

1. Cos’è un Sinodo?

“Sinodo” è una parola legata alla Tradizione della Chiesa. Essa deriva dal greco: è composta dalla preposizione “σύν” (con) e dal sostantivo “ὁδός” (via) e indica l’atteggiamento del Popolo di Dio che cammina insieme. È un’immagine che arriva addirittura dal Signore Gesù, il quale, dicendo “Io sono la via, la verità e la vita”, esprimeva un’idea molto dinamica di cosa sia la fede: non solo l’affermazione che Dio esiste, ma che il credere diventa assunzione dello stesso atteggiamento di Gesù Cristo verso il mondo. Papa Francesco ci spiega che fare Chiesa significa fare come Gesù: camminare sulla strada, quella stessa dove Lui dapprima incontra l’uomo ricco, poi ascolta le sue domande e infine lo aiuta a discernere che cosa fare per avere la vita eterna. Incontrare, ascoltare, discernere: tre verbi della vita ecclesiale sui quali saremo invitati a riflettere.

Sinodo è però anche la parola che indica un momento puntuale della vita della Chiesa, un’assemblea periodica in cui intervengono rappresentanti di tutte le componenti del Popolo di Dio, Clero e Laici. La sua forma più alta avviene quando il Papa convoca i Vescovi di tutto il mondo in Città del Vaticano per confrontarsi con lui su temi particolarmente rilevanti nella Chiesa stessa. Papa Francesco, nel suo stile molto vicino alla concretezza della vita, dall’inizio del suo pontificato ha voluto che gli argomenti dei Sinodi riguardassero situazioni molto concrete e che i lavori avvenissero assolutamente partendo dal basso, dalla consultazione di tutto il Popolo di Dio e pure di tutti coloro con cui la Chiesa viene in contatto, e solo in ultima istanza fosse dato ai vescovi radunati con lui il compito di riflettere su quanto emerso.Nella storia del cristianesimo sono sempre coesistiti punti di vista diversi e l’assistenza dello Spirito, se accolta fino in fondo, ha sempre consentito di superarli in sintesi di progressiva purificazione evangelica. Appare comunque urgente, affinchè il camminare insieme non resti un suggestivo slogan, che l’approfondimento e il confronto culturale ad ogni livello nella Chiesa trovino spazi e risorse non inferiori a quelli profusi nella carità materiale, a partire da ogni parrocchia e ogni diocesi.

La vera sinodalità esige di condividere una visione di Chiesa in cui la prima azione siano il costante confronto e ascolto reciproco.

2. Il Sinodo 2021-2023.

Domenica 17 ottobre 2021, in ogni diocesi italiana i Vescovi hanno avviato il nuovo cammino sinodale: un itinerario che coinvolgerà tutti, come vuole il Papa. La celebrazione di apertura è stato il primo atto di un percorso triennale che contribuirà all’impegno “universale” del Sinodo dei Vescovi e contemporaneamente mirerà al rinnovamento della Chiesa in Italia.

La durata del cammino è dunque di due anni e prevede alcune fasi. La prima è detta diocesana e in essa parrocchie, associazioni, movimenti ecclesiali si troveranno a confrontarsi e ascoltarsi intorno a un interrogativo fondamentale. Le loro sintesi confluiranno poi a un livello legato ai diversi continenti, per poi giungere, nell’ultima fase, nell’assemblea finale dei Vescovi, prevista per ottobre 2023.

3. A chi è rivolto e perché val la pena interessarsi?

Il Sinodo è uno strumento della vita e della missione della Chiesa Cattolica e lo stile che papa Francesco indica è che il confronto parta dal basso. È un’espressione che forse ascoltiamo con un certo spirito di rivalsa: rimanda allo schema alto-basso, in alto i capi e in basso il popolino, in alto il clero e in basso il popolo non ascoltato, e questo può essere ci dia il senso di una ingiustizia che chiede finalmente riparazione.

Forse, però, l’indicazione del Papa nasconde una finalità diversa da questa un po’ politica. Perché viene interpellato chi sta in basso? Perché c’è qualcuno che si sente in basso? Perché questo avviene nella Chiesa?

Gesù, dovremmo averlo imparato, si è sempre speso perché noi riconoscessimo di aver ricevuto in dono una dignità alta e lo ha detto in molti modi affermando che: siamo figli di Dio; siamo fratelli dell’unigenito Figlio di Dio; egli ci ha chiamato amici; siamo destinati ad essere un popolo santo; possiamo essere sale della terra e luce del mondo. E noi? Come ci viviamo noi, nei diversi ambiti della nostra vita? Qualcuno ci impedisce di vivere da grandi o noi stessi abbiamo rinunciato a tale dignità e ci comportiamo noi per primi da popolino?

La verità è che la nostra società soffre di mancanza di partecipazione, mancanza di coraggio nel richiedere il rispetto dei diritti, mancanza di volontari nelle associazioni, mancanza di persone impegnate in politica, mancanza di gente che sappia affermare un pensiero in modo costruttivo. Ovunque si registra un calo dello stato di diritto, dal lavoro, alla cittadinanza, al rispetto, alla privacy vera. Ovunque si afferma un modo di dire le cose urlato, violento, o al contrario aumenta l’indifferenza verso problemi individuali e sociali sempre più pesanti. In questi decenni molti si sono sfilati dall’appartenenza alla Chiesa o se ne stanno ai suoi margini, ma non sembra propriamente che questo abbia giovato alla costruzione di una società più a misura dell’uomo, una società davvero adulta.

Un famoso racconto biblico riporta che Esaù, il primogenito destinato a guidare il suo clan, in un momento di stanchezza scambiò volentieri la sua primogenitura con un piatto di lenticchie che lo ingolosiva (Gn 25, 29-34). Forse sta qui la lettura di ciò che ci sta accadendo: stanchi e provati, annoiati e poco attenti, ci sta capitando di cedere in silenzio a vivere nella misura della nostra dignità e la barattiamo con palliativi che ci anestetizzano anziché farci reagire.

Crediamo che stia proprio qui la novità del lavoro che ci viene proposto.

La volontà del Papa è che la Chiesa, in tutte le sue espressioni, si faccia in questo momento sostenitrice di una ripresa della coscienza individuale e collettiva, una coscienza che ci faccia riprendere il gusto di sentire che la vita ci appartiene, che è un bene messo nelle mani di tutti, che è un tesoro di cui prenderci cura tutti. Non a caso il primo passo del Sinodo è quello di voler dare la parola a tutti o, realisticamente, al maggior numero possibile di persone. La parola potrà essere spesa nel raccontare agli altri e contemporaneamente ci metteremo in ascolto degli altri, in un movimento sano di dare e ricevere. Sarà un piccolo passo per prenderci tempo reciproco per dare importanza all’altro in quanto persona, soggetto, essere pieno di dignità. È qualcosa di cui dobbiamo riappropriarci tutti, sapendo che nel concreto della vita non si può continuare a delegare. Per i cristiani, questa azione è supportata dalla fede in un Dio che ha dato a ognuno spirito di vita e di verità tramite il Suo Spirito che aleggia su tutta la terra, su ogni uomo.

Recuperare apertura, protagonismo, capacità di dialogo, senso della dignità altrui: la Chiesa, con il cammino sinodale propostoci, si offre di essere strumento di questa collettiva riappropriazione.

4. Il tema del Sinodo

La ragione e il tema del Sinodo 2021-2023 è stata condensata in una domanda fondamentale:

Come si realizza oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale) quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata?

E quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?

Con questa domanda siamo tutti invitati a proiettarci fin d’ora in una espressione della Chiesa del futuro come Chiesa che cerca modi di vivere la fede accanto agli uomini e alle donne, in atteggiamento di fiducia, misericordia e amore.

5. Svolgimento e scopo degli incontri

Il nostro Consiglio Pastorale Parrocchiale ha deciso di dedicare una settimana, dal 13 al 19 Marzo 2022, in cui fare questa esperienza di sinodalità: sette giorni in cui avremo occasione di ritrovarci e dare il nostro piccolo contributo al Sinodo. Questo avverrà attraverso la proposta di incontri di piccoli, spontanei, gruppi di persone che assumeranno la domanda fondamentale e ne parleranno insieme. Per non disperdere lo scambio, ci verranno proposti 10 temi o ambiti di vita in cui applicare quell’interrogativo e condividere ciò che lo Spirito Santo ci suggerisce.

Durante gli incontri ogni partecipante è chiamato a fornire la propria esperienza relativamente al tema trattato, non in un’ottica di discussione, ma di condivisione, ed ognuno è chiamato ad ascoltare ciò che ci viene comunicato dall’esperienza dell’altro. Non vi sarà quindi un giudizio ma un arricchimento reciproco. Lo scopo non è di dire ciò che ci piace o non ci piace, ma raccontare una propria esperienza relativamente al tema trattato, che sia essa positiva o negativa, per permettere ai presenti di entrare in contatto con esperienze diverse.

Questo ascolto reciproco dello Spirito dovrebbe offrire poi, in modo sintetico, la nostra esperienza di sinodalità, consapevoli che essa potrà contenere il nostro bisogno di cambiamento, la nostra percezione bella della strada, le speranze che ci portiamo dentro.

6. La Preghiera del Sinodo

Fin dall’inizio è stata diffusa e donata una preghiera ad accompagnare questo lavor sinodale: nelle sue espressioni troviamo parole che ci invitano a cercare uno spirito aperto, puro, collaborativo. È una preghiera antica, attribuita a Sant’Isidoro di Siviglia (560 circa – 4 aprile 636), a testimonianza di come il cuore dell’uomo sia sempre stato un cuore in ricerca di un atteggiamento più all’altezza della dignità che ci appartiene. Eccola, per poter cominciare a usarla personalmente:

Siamo qui dinanzi a te, Spirito Santo:

siamo tutti riuniti nel tuo nome.

Vieni a noi,

assistici,

scendi nei nostri cuori.

Insegnaci tu ciò che dobbiamo fare,

mostraci tu il cammino da seguire tutti insieme.

Non permettere che da noi peccatori sia lesa la giustizia,

non ci faccia sviare l’ignoranza,

non ci renda parziali l’umana simpatia,

perché siamo una sola cosa in te e in nulla ci discostiamo dalla verità.

Lo chiediamo a Te,

che agisci in tutti i tempi e in tutti i luoghi,

in comunione con il Padre e con il Figlio,

per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

A tutti gli uomini di buona volontà raccomandiamo di voler cogliere la grande opportunità che ci viene data, di saperla porre in atto attraverso il dare attenzione e tempo a questa iniziativa, di volerla condividere con semplicità con altri, senza distinguo di sorta.

Il prossimo passo sarà per noi quello di condividere i temi su cui potremo soffermarci nella settimana sinodale e offrire le modalità concrete con cui poter intervenire.

Concludiamo con una pagina del Comitato organizzatore del Sinodo, ispiratrice del percorso:

Aspettandovi, vi salutiamo di cuore!

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale